Era settembre, ero appena rientrata dalle vacanze e mi sono chiesta come avessero passato le vacanze i miei follower magari in cerca di uno spunto per organizzare le mie prossime fughe. Visualizzando le stories sono rimasta sorpresa da quante ragazze avessero deciso di acconciarsi i capelli con treccine afro. Belle, anzi bellissime, però mi sono chiesta: queste ragazze, oltre a cavalcare l’onda della moda, si sono mai chieste se questa acconciatura avesse una storia? Probabilmente no, ma una storia esiste e merita di essere raccontata.
Originariamente nella cultura africana i capelli facevano da tramite tra il cielo e le persone, quindi tra divinità e anima. Oltre ad essere pratico intrecciare i capelli era un rito, infatti le donne che pazientemente li annodavano erano considerate fonte di saggezza nella comunità.
Durante il periodo della schiavitù, dato l’eccessivo volume e la secchezza dei capelli, i padroni erano soliti rasare uomini e donne, privandoli della loro identità. Le donne si radunavano e pianificavano le vie di fuga che replicavano sul cuoio capelluto attraverso le treccine in modo da indicare la strada verso la libertà e nascondendo alcuni semi nelle ciocche per la sopravvivenza durante la traversata.
La schiavitù ha fatto sì che le persone nere incontrassero le persone bianche, non solo con tratti somatici diversi dai loro, ma anche con usi e costumi diversi e quindi, se non potevano nascondere il colore della pelle l’altra cosa che li rendeva “diversi” e unici, erano i capelli. Così per non essere più oggetto di soprusi e uniformarsi alla massa, agli inizi del ‘900 quando sono nati i prodotti chimici liscianti, le donne soprattutto, ne hanno abusato causando bruciature e cadute di capelli. A tal proposito vi consiglio di guardare su Netflix la miniserie “Self-made: la vita di Madam C.J. Walker”, una lavandaia afroamericana che proprio grazie ai prodotti per la cura dei capelli ha costruito da sola un impero, diventando la prima imprenditrice milionaria.
Parere di The Red medlar: ad oggi la globalizzazione e la sensibilità delle giovani generazioni soprattutto, mi fa credere che siamo pronti a far diventare tendenza le tradizioni di altre culture, come le treccine afro, ma voglio sperare che siamo altrettanto pronti a rispettare l’uomo o la donna africani che incontriamo davanti al supermercato o sulla spiaggia. Quindi guys sfoggiamo le treccine afro ma proviamo anche ad essere empatici con il prossimo, sempre.
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